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(LA RESPONSABILITÀ DELLA VERSIONE ITALIANA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI NEL BLOG DEL PROFESSOR NAVARRO È DEL TRADUTTORE, MICHELE ORINI)

Articolo pubblicato da Vicenç Navarro sulla rivista on-line SISTEMA, il 14/02/2014, e sulla rubrica “Pensamiento Crítico” del quotidiano PÚBLICO, il 25/02/2014

Questo articolo indica come l’Unione Europea stia perdendo la sua identità sociale e democratica, assomigliando sempre di più ad un sistema capitalista di tipo statunitense, caratterizzato da scarsa protezione sociale e limitata democrazia.

Nei circoli progressisti del nostro paese (l’autore si riferisce alla Spagna, ma l’intero discorso vale anche per l’Italia, ndt) non si ha piena coscienza del fatto che ciò che sta succedendo in Europa si potrebbe definire come “l’americanizzazione” del nostro continente. Questo processo è il risultato della generalizzazione di politiche pubbliche di chiara impostazione neoliberista che i governi europei stanno applicando ed imponendo ai loro popoli, seguendo il mandato della Troika, ovvero del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea. Un tempo l’Europa Occidentale era riconosciuta internazionalmente come l’Europa sociale, l’Europa democratica, punto di riferimento delle forze progressiste che desideravano sviluppare lo Stato Sociale (il Welfare State) attraverso processi democratici. In realtà questa visione è sempre stata un po’ idealizzata. Ciononostante, c’era in questa visione una componente di realtà, soprattutto quando la si paragonava all’esperienza statunitense, dove il capitalismo si manifesta in tutta la sua crudezza, con scarsa protezione sociale ed una democrazia estremamente limitata. Ecco, quello che sta succedendo in quest’Europa sociale e democratica è la perdita della sua identità e della sua particolarità, la perdita della sua dimensione sociale e la dissoluzione del suo impegno democratico.

Vediamo allora cosa sta succedendo negli Stati Uniti. Il dato che emerge subito è quello dell’enorme concentrazione delle rendite e della ricchezza in un gruppo molto, ma molto ristretto della popolazione (la quale trae il proprio reddito dalla proprietà del capitale), a scapito dell’impoverimento di tutti gli altri, ovvero della maggioranza della popolazione, la quale trae il proprio reddito dal lavoro. Gli indicatori di questa dinamica sono i seguenti:

1. Il 95% dell’aumento dei redditi riscontrato nel periodo 2009-2012 è andato all’1% della popolazione.

2. Il 60% dei posti di lavoro che sono scomparsi durante la Grande Recessione ancora in corso erano buoni posti di lavoro, ovvero erano ben remunerati, mentre il 59% dei nuovi posti di lavoro sono posti di lavoro a bassa remunerazione. Ciò significa che i posti di lavoro a bassa (o molto bassa) remunerazione stanno sostituendo quelli a medio-alta remunerazione. Si calcola che nel 2020 quasi la metà dei posti di lavoro saranno sotto pagati.

3. I profitti delle grandi corporazioni hanno raggiunto livelli record. Tra queste, le corporazioni finanziarie sono state quelle che hanno tratto i maggiori benefici.

4. Le rendite da capitale sono aumentate, in punti percentuali di PIL, come mai prima d’ora, mentre i redditi da lavoro sono scesi a percentuali mai viste prima.

5. Secondo gli studiosi più autorevoli nel campo dell’analisi della distribuzione dei redditi americani, Thomas Piketty y Emmanuel Saez, negli ultimi trent’anni (cominciando quindi dall’era Regan) la percentuale dei redditi che è finita in tasca dell’1% più ricco della popolazione statunitense è raddoppiata (e quella che è andata allo 0.1% più ricco è triplicata).

6. La concentrazione dei redditi derivati dal capitale nelle mani di un settore estremamente minoritario della popolazione si è tradotta in una crescita notevolissima della loro influenza politica e mediatica, la quale a sua volta si è tradotta in politiche pubbliche che l’hanno beneficiata enormemente. Le politiche fiscali e la deregolamentazione del capitale sono state le aree più interessate. Questo ha portato ad un altissimo livello di deregolamentazione nella gestione e nell’utilizzo di questi capitali.

7. La stagnazione o la diminuzione del reddito minimo ha contribuito alla forte diminuzione delle rendite da lavoro.

8. Le relazioni tra quella che negli Stati Uniti viene chiamata la Corporate America (ovvero l’1% più ricco della popolazione) e la classe politica ha raggiunto livelli di complicità mai visti prima in questo paese. Questa complicità ha raggiunto un livello tale che la corruzione ha smesso di essere chiamata come tale. Infatti l’acquisto di politici da parte di imprese finanziarie, industriali o terziarie è legale, e perciò non si considera come corruzione. In questo modo, uno dei sistemi politici più corrotti dei paesi dell’OCSE appare come uno dei meno corrotti, poiché l’acquisto di politici non è illegale bensì rappresenta una pratica comune e generalizzata negli Stati Uniti.

Questa è la situazione negli Stati Uniti, dove il dominio del capitale è praticamente assoluto. E questa è la situazione che comincia ad emergere anche nell’Unione Europea, ed in special modo nei paese del Sud d’Europa (Spagna inclusa), dove le forze progressiste sono molto deboli e costantemente divise.

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