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(LA RESPONSABILITÀ DELLA VERSIONE ITALIANA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI NEL BLOG DEL PROFESSOR NAVARRO È DEL TRADUTTORE, MICHELE ORINI)

Articolo pubblicato da Vicenç Navarro sul giornale online EL PLURAL, il 27/05/2013

In questo articolo si mostra come il neoliberismo consista in un congiunto di politiche pubbliche promosse dalle classi più potenti con l’obbiettivo di ottimizzare i propri interessi. Nell’articolo viene illustrato come esempio ciò che successe in Gran Bretagna in conseguenza delle politiche pubbliche promosse dal governo di Margaret Thatcher.

Danny Darling, professore di Geografia Umana dell’Università di Sheffield, ha recentemente pubblicato un articolo sulla rivista New Stateman (“How Social Mobility got Stuck”, 16/05/2013), che illustra chiaramente quello che alcuni di noi stiamo dicendo da tempo, ovvero che il neoliberismo è l’ideologia promossa dai super ricchi per portare avanti politiche pubbliche dalle quali trarre ulteriore beneficio. Il professor Darling analizza la concentrazione dei redditi e della ricchezza durante la vita della signora Thatcher (idolo dei neoliberisti, e che, dopo la sua recente scomparsa, ha ricevuto un ottimo trattamento dalla stampa spagnola), dalla sua nascita fino alla sua morte, e dimostra che le politiche che ha portato avanti durante i suoi governi hanno contribuito enormemente a tale concentrazione. Cominciamo dai dati.

Nel 1925, la famiglia nella quale nasce Margaret Thatcher fa parte del 10% delle famiglie con reddito più alto della Gran Bretagna. Quando Margaret Thathcer si iscrive all’Università di Oxford, la sua famiglia già fa parte dell’1% delle famiglie con maggior reddito e quando, durante gli studi ad Oxford, si sposa con suo marito Dennis, entra a far parte dell’0.1% a più alto reddito. Nonostante facesse parte dello 0.1% più ricco della popolazione, non era considerata abbastanza ricca per diventare dirigente del partito conservatore, i Tory, controllato dai super ricchi dell’establishment britannico, che facevano parte dello 0.01% della popolazione più abbiente. La sua elezione alla testa del partito venne considerata come una ribellione dei ricchi contro i super ricchi. Tale ribellione in ogni caso fu fittizia, perché Margareth Thatcher ha servito con entusiasmo e docilità gli interessi dei super ricchi.

Nel 1945, quando la signora Thatcher ha 20 anni, i super ricchi (lo 0,01%) hanno un redditto 123 volte superiore a quello della media dei lavoratori inglesi. Quando compie 40 anni, nel 1965, questa differenza si è dimezzata, ovvero i super ricchi guadagnano 62 volte di più della media. Il divario si riduce ulteriormente negli anni successivi e raggiunge il suo minimo storico nel 1978, anno della sua elezione, anno in cui lo 0.01% dei redditi più alti ricevono un salario 28 volte più alto del salario medio.

Ovviamente, i super ricchi non sopportavano l’idea che questo divario si riducesse e detestavano le politiche redistributive attraverso le quali si era ottenuta questa riduzione. Perciò promossero con gran convinzione Margareth Thatcher, che si era mostrata nel breve periodo che aveva passato alla testa del partito conservatore la loro miglior alleata ed un’ottima scommessa per il futuro.

Ma per vincere bisognava indebolire il Partito Laburista, cosa che ottenne dividendolo. I super ricchi appoggiarono più o meno occultamente la creazione del Social Democratic Party, che divise la sinistra. Questa divisione fu un punto chiave della sconfitta del Partito Laburista. Ma la maggior vittoria di Margareth Thatcher, come indicò lei stessa, fu il cambio che avvenne in seno del Partito Laburista, che si convertì nel Nuovo Partito Laburista, promotor della cosiddetta Terza Via, e che, una volta arrivato al potere, continuò le stesse politiche neoliberali che il suo Governo aveva iniziato.

Le politiche neoliberali che Margareth Thatcher portò avanti furono le stesse promosse dal Signor Regan negli USA: un attacco frontale al mondo del lavoro ed ai sindacati, iniziano politiche redistributive di senso opposto a quelle portate avanti dai governi precedenti. Di conseguenza, quando Thatcher lasciò il potere, i super ricchi (lo 0.01% dei redditi superiori) guadagnavano 70 volte di più della media. Queste politiche furono poi ulteriormente promosse dal Nuovo Partito Laburista, di modo che nel 2007 lo 0.01% erano arrivati a guadagnare 144 volte di più della media.

E ciò mentre secondo il rapporto “Political and Social Exclusion” del 2013, il 50% della popolazione (classe lavoratrice e parte della classe media) guadagnava nel 2007 meno che nel 1983 e si sentiva fortemente insicura. Oggi il 30% della popolazione vive in alloggi inabitabili e/o insufficienti, ed il 7% non ha abbastanza da mangiare e soffre di malnutrizione. Una persona su tre non ha abbastanza soldi per scaldare la propria casa. Ciononostante ai super ricchi va tutto meravigliosamente, ai ricchi (tra l’ 1 ed il 9% dei redditi più alti) va tutto francamente bene ed ai redditi tra il 50 ed il 90% va tutto abbastanza bene. È il 50% restante, quelli con un reddito inferiore alla media, che se la passa male o francamente molto male. Sarebbe interessante che uno studio analogo si facesse in Spagna, ma la cosa difficile sarebbe trovare i finanziamenti per farlo.

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